Vorrei raccontare la storia di mio figlio Marco nato il 21 gennaio 2014.
Era la sera del 19 gennaio 2014 e con tutta la famiglia (mamma chiara, 3 anni, e i 2 nanetti Giulia, 8 anni, e Luca, 6 anni) ci stavamo divertendo guardando una partita di pallavolo. Improvvisamente chiara va in bagno e al suo
ritorno mi dice che c’è qualcosa di strano. Aspettiamo la fine dell’incontro e torniamo a casa, ma una volta arrivati decidiamo di andare in ospedale per un controllo. In ospedale inizia la nostra avventura che durerà 2 mesi e 2 giorni.
Rottura delle acque e trasferimento da Piacenza a Pavia.
cosa fare. Dopo qualche giorno possiamo toccarlo. Io per 2 settimane non ho il coraggio, il pensiero di aprire l’incubatrice e infilare la mano mi terrorizza.
Provo qualche volta ma poi richiudo subito tutto. Chi entra in TIN si trova davanti 1000 apparecchiature che rilevano i dati di tuo figlio ma soprattutto è il suono della macchinetta che misura la saturazione che non ti dà tregua,
soprattutto per Marcolino che non respira autonomamente. Passano i giorni incominciano i miglioramenti,suoi, e anche miei visto che adesso riesco non solo a toccarlo ma anche a fare la marsupio terapia. Inizia l’allattamento al
seno, i polmoni migliorano, incominciamo a pensare che Marcolino sia veramente uno tosto anzi ne abbiamo la certezza. Finalmente respira da solo e dopo 2 mesi torniamo a casa.
Grazie Chiara per quello che hai fatto prima e durante questa storia, grazie a Giulia e Luca che ci hanno aiutato moltissimo e grazie di cuore alla TINArruzzoli Matteo un papà felice